IL TURISMO DEL FUTURO? RESPONSABILE E COLLETTIVO
Tratto dal Magazine CampiglIO16
Di CRISTIAN FERRARI che ci parla di Il Turismo del futuro. Ingegnere ambientale e socio della sezione SAT di Centa San Nicolò, collabora con la SAT centrale dal 2001 attraverso la Commissione Tam-Tutela ambiente montano di cui è stato presidente prima di assumere, fino al 2024, il medesimo ruolo al vertice della Commissione Glaciologica. Membro del Comitato Glaciologico italiano, da maggio 2024 è presidente della SAT.
SULLE TERRE ALTE IL TURISMO HA BISOGNO DI UN RAPPORTO ARMONIOSO E SOSTENIBILE CON L’AMBIENTE ALPINO
La SAT, Società degli Alpinisti Tridentini, fin dalla sua fondazione avvenuta proprio a Madonna di Campiglio nel 1872, ha puntato a promuovere la conoscenza delle montagne del Trentino e lo sviluppo turistico delle vallate attraverso diverse modalità: dalla costruzione di rifugi alla realizzazione di sentieri, da aiuti agli albergatori* alla prima organizzazione delle guide alpine, fino all’istituzione, nel 1952, del Soccorso Alpino Trentino con la costituzione delle prime stazioni di Pinzolo e Madonna di Campiglio. Da allora molto è cambiato. L’alpinismo e la frequentazione delle montagne si sono fortemente evoluti, passando da un alpinismo di “scoperta” e “conquista” ad una frequentazione che, senza tralasciare l’attività alpinistica, si è orientata all’attività escursionistica e ricettiva di alta quota. Così, nel tempo, la montagna è diventata via via più accessibile anche nella stagione invernale, con il notevole aumento di scialpinisti o escursionisti con ciaspole. In aggiunta, i recenti fenomeni come il Covid hanno portato un nuovo turismo di riscoperta delle terre alte.
Secondo la SAT, guardando al futuro, il turismo ambientale della montagna deve basarsi su un equilibrio delicato tra l’esperienza del visitatore e la protezione dell’ecosistema montano. In un mondo segnato da risorse sempre più limitate e dal riscaldamento globale, immagino un turismo responsabile che riesca a valorizzare la natura senza comprometterla. I recenti cambiamenti climatici hanno infatti mostrato come la natura sia fragile e mutevole e alcune risorse, una volta considerate potenzialmente illimitate, come l’acqua e la neve, oggi rendono più complessa la gestione delle strutture e la potenziale offerta di ospitalità.
È quindi necessario che l’evoluzione del turismo montano veda crescere sul territorio, di pari passo, iniziative di sensibilizzazione legate all’intero “ecosistema montagna” ed alla sua fragilità, valorizzando il rispetto delle biodiversità e i ritmi naturali degli ecosistemi, slegandosi da una fruizione legata esclusivamente al binomio inverno/estate. Come? Incentivando una fruizione lenta e consapevole dell’ambiente e mettendo in primo piano la montagna meno nota in altri periodi dell’anno, motivo per il quale molti rifugi della SAT negli anni hanno potuto beneficiare di allungamenti del periodo di apertura oltre il classico estivo o primaverile.
Alla SAT e ad altri operatori turistici il compito di sviluppare offerte ed itinerari che rispettino i limiti di capacità dei luoghi anche a seconda del diverso periodo dell’anno, evitando il sovraffollamento e il conseguente degrado ambientale che potrebbe portare una sensibile riduzione della percezione dell’attrattività di un luogo. Credo che il turismo della montagna del futuro non potrà più essere basato solo su un modello di sviluppo intensivo del territorio, ma debba piuttosto completarsi con un’offerta consapevole che garantisca un rapporto armonioso e sostenibile (anche economicamente) con l’ambiente alpino, evitando tutti i fenomeni che recentemente vengono evidenziati come “over”. Solo attraverso una visione collettiva e responsabile sarà possibile preservare questi ambienti unici per le generazioni future.
* Sia per ottemperare a compiti statutari, sia per spirito irredentista, agli albori della sua storia la SAT cercava di favorire gli albergatori in vari modi come la cessione a basso prezzo di propri terreni a privati intenzionati ad erigere alberghi alpini o finanziandoli a prezzo di favore a patto che esponessero lo stemma SAT. Dal 1889 fu istituito un premio in fiorini per i figli degli albergatori che avessero voluto studiare all’estero per meglio imparare il mestiere. Sempre nel 1889 la SAT è tra i promotori della Società incremento forestieri e per la costruzione di alberghi nel Trentino.